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Chiese Cattoliche Orientali

Chiesa Cattolica Bizantina in Italia (Chiesa Italo-Albanese e Chiesa Italo-Greca)

#Introduzione

#Link

#Primate

#Cronologia

#Atlante

 

Introduzione

Con Chiesa Cattolica Bizantina in Italia si intendono i fedeli di rito bizantino derivanti sia dalla tradizione bizantina anteriore allo Scisma d'Oriente in Italia Meridionale ( ormai ridotta all'Abbazia greca di Grottaferrata e a rari altri  esempi di minima entità)  che alla tradizione portata , prevalentemente anche in questo,  in Italia meridionale dai fedeli della regione balcanica sfuggiti all'invasione ottomana a cominciare dal XIV secolo. Questi sono stati noti per lungo tempo come "greci" ma etnicamente oltre che Greci erano più spesso di etnia e cultura albanese.  Gli Italo-Albanesi in Italia Meridionale sono circa 250 000 ma solamente 150 000 conservano la lingua albanese (in 41 comuni:1 Comune in Campania, 1  in Abruzzo, 3 in Puglia, 4 in Molise, 5 in Basilicata, 3 in Sicilia , 33 in Calabria) e solamente 61 000 il rito Bizantino (alcuni di questi- a Palazzo Adriano e Mezzojuso- non parlano più l’albanese) . Altre 30 comunità nelle stesse regioni hanno perso sia la lingua che il rito.

La Chiesa italo-albanese è costituita da due eparchie sui iuris : la diocesi di Lungro ha  29 parrocchie (25 in  provincia di Cosenza , 2 in provincia di Potenza, 1 a Lecce, 1 a Villa Badessa di Rosciano in provincia di Pescara) qualcuna delle quali "ad personam" . La diocesi di Piana degli Albanesi (che ha meglio conservato , rispetto a quella di Lungro, il rito originario neo-sabaitico , importato  all’epoca dell’emigrazione in Italia e originario del monastero di  S.Saba in Palestina ) ha 15 parrocchie  (alcune di rito latino - 1 per ogni Comune- in quanto popolazione latina è mescolata con quella di rito greco) in 5 Comuni della Provincia di Palermo (Piana,Contessa Entellina, Palazzo Adriano, Mezzojuso, S.Cristina Gela) più una ad personam a Palermo.

I legami dell'Abbazia Greca di S.Maria di Grottaferrata con la Chiesa Italo-Albanese  sono secondari alla vicinanza geografica (che fa sì che la gran parte dei suoi monaci provengano dalle comunità Italo-Albanesi) e culturale. L'Abbazia rappresenta storicamente però l'ultimo esempio della tradizione "Italiota". Essa nasce infatti per opera dei monaci basiliani dell'epoca bizantina dell'Italia Meridionale allontanatisi dalla Calabria in seguito alla invasioni arabe e la sua Liturgia segue il Typikòn del suo cofondatore S. Bartolomeo. Essa è nata come giurisdizione del Patriarcato Romano, prima dello scisma del 1054 cui non ha mai aderito. Se si eccettua il caso (non da tutti ritenuto storicamente certo) dei Maroniti ,essa rappresenta quindi l'unica giurisdizione di rito orientale che è sempre stata in comunione con il Papa che la definì una "perla orientale incastonata nella tiara pontificia" (Paolo VI).

Comunità Italo-Albanesi d'emigrazione si sono inoltre formate a Milano, Torino, Roma, Napoli, Bari, Cosenza, Crotone e Palermo nonchè in Svizzera, Germania, U.S.A., Canada, Argentina e Brasile. Esse dipendono dalle rispettive diocesi latine; in qualche caso viene celebrata per esse la Liturgia bizantina in maniera programmata (per quanto a mia conoscenza: a Rossano Calabro -dal 2006-, Barile -diocesi di Melfi, dal 2007-, Milano (Chiesa dei S.S. Maurizio e Sigismondo), Pavia (Chiesa di S.Giorgio Megalomartire), Roma (Chiesa di S.Atanasio dei Greci e Chiesa di S.Basilio); in USA dipende dalla diocesi rutena  di Van Nuys la parrocchia di Our Lady of Wisdom  a Las Vegas mentre a New York si è costituita una  Società di Italo-Bizantini ( Mission of Our Lady of Grace, a Staten Island) per la quale la Liturgia viene celebrata nella Holy Spirit Chapel Graymoor Monastery (Francescani dell'Athonement) a Garrison, New York. (Verisimilmente le ultime due frequentate anche da fedeli di discendenza italo-greca in considerazione del fatto che l'emigrazione italiana in America a cavallo del Novecento interessò anche le residue comunità italo-greche del Sud Italia ). Va inoltre segnalata la presenza a Messina della quasi-parrocchia di rito bizantino  di  S.Maria del Graffeo ultima realtà dell'antico Archimandritato del  S.S. Salvatore (sede titolare unita all’Arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela).

La lingua della liturgia solenne è il greco bizantino (koinè) . Dopo il Concilio Vaticano II nella liturgia di ogni giorno viene usata anche la lingua locale e cioè l'Arbereshe dove questo si è mantenuto  o l'Italiano dove l'albanese si è perso.

Link

I link sottoriportati  si riferiscono a siti dove si possono trovare notizie  relative all'argomento trattato. Alcuni di essi  sono espressione della Chiesa Italo-Albanese e di quella Italo-Greca, ma altri sono del tutto estranei  ad Essa.

Abbazia di Grottaferrata

Eparchia  di Lungro

Eparchia di Piana degli Albanesi

Our Lady of Grace Mission

Lungro

Arbitalia

Primate

Trattandosi di una Chiesa con tre giurisdizioni sui iuris , la Chiesa non ha un Primate.

L’Eparca di Lungro è , dal 2012, S.E. Donato Oliviero (nato nel 1956, ordinato sacerdote nel 1982, Vescovo nel 2012) . Foto nel sito della Eparchia  di Lungro.

La sede di Piana degli Albanesi è attualmente vacante; l'attuale Amministratore Apostolico è l'Arcivescovo emerito di Agrigento il Cardinal Francesco Montenegro ,

Attualmente la Sede di Grottaferrata è vacante . Amministratore  Apostolico ad nutum Sanctae Sedis è il Cardinale  Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. .

Cronologia e cronotassi di: Vescovi/Arcivescovi (Italo-)Greci (ma alcuni potrebbero essere latini) di : Siracusa (1) ,  Santa Severina (2), Reggio (3), Brindisi (4);  Dopo l'arrivo degli Italo-Albanesi: Vescovi inviati da Ocrida (1), vescovi provenienti dal Patriarcato di  Costantinopoli in fuga dagli Ottomani o di passaggio  in Italia (2), vescovi del Collegio Greco di Roma (3); Vescovi di Lungro (e Vescovi ordinanti per gli Italo-Albanesi in Italia -prevalentemente di  Calabria-  fino al 1919) ;Vescovi di Piana (e ordinanti di Sicilia fino al 1937); Abati (Nullius dal 1937) di Grottaferrata .

Marciano  (Vescovo di Siracusa 40?-68?) (1), Stefano di Nicea Vescovo di Reggio (61-?) (3)

40 Secondo una tradizione tarda secondo la quale S. Pietro avrebbe inviato Marciano ad evangelizzare Siracusa, questa sarebbe -dopo Antiochia- la più antica sede cristiana organizzata della cristianità. Tanto a  Siracusa che a Reggio sostò  S. Paolo

Cresto (?-314) (1)

Cresto è il primo vescovo storicamente accertato della città avendo partecipato al concilio di Arles quale rappresentante dell'Imperatore Costantino.

Germano (?) (1)

325 Concilio di Nicea. L'Italia meridionale viene inclusa nel Patriarcato Romano ma la popolazione è largamente "Italiota", di lingua greca. D’altronde , anche nella stessa Roma, è solo grosso modo in questo periodo che il latino soppianta nell’uso liturgico la lingua greca. Dovunque continueranno a coesitere in Italia , e soprattutto al sud, anche  tradizioni liturgiche greche.

Vesperio (=Ceperione?) (?)(1)

Siracusio (?)(1)

Eulalio (?) Arcivescovo (?) di Siracusa(1)

501 Eulalio partecipa al concilio romano dove è il quarto vescovo a firmare (dopo Roma, Milano, Ravenna) .Verosimilmente quindi in quest'epoca Siracusa è già sede di fatto metropolitana.

Stefano (?-533) (1),

535 Belisario conquista Siracusa e gradualmente l’Italia meridionale . Il "rito" bizantino comincerà gradualmente a imporsi ma peristeranno sacche latine in ispecie nelle zone di confine con i Longobardi.   Reggio acquisisce preminenza (metropolia di fatto) sulle diocesi calabre.  I rapporti con Costantinopoli si fanno sempre più intensi.

Eleuterio? (555 - 560)(1)

Massimiano  (591 - 594) (1), Lucio Arcivescovo di Reggio (3) (circa 592)

591 Papa Gregorio Magno crea Massimiano  suo vicario per tutta la Sicilia (altra attestazione della funzione metropolitana di fatto di Siracusa)

Giovanni (595 - 603) (1), Bonifacio (3) (592?-600?)

Germano II (1)

Pietro  (625 - 638) (1)

Isacco  (640 - 642) (1)

Zosimo  (648 - 661)  (1), Giovanni I (3) (intorno al 650)

663 l’Imperatore bizantino Costante II elegge Siracusa sua capitale. La tradizione (parlare di rito è piuttosto anacronistico) bizantina prende il sopravvento.

Elia  (668) (1)

Teodoro I (1)

Giorgio  (668 - 669) (1)

678 Diventa Papa di Roma il greco panormita Agatone

Teodosio  (680) (1), Giovanni II (3) (intorno al 680)

682 Diventa Papa di Roma l'italo-greco  Leone II

Teodosio (II?) (?) (1)

705 Diventa Papa di Roma l'italo-greco  Giovanni VII di Rossano

732  L’ Imperatore Bizantino Leone III pone l'Italia Meridionale e l'Illirico sotto la   giurisdizione  del Patriarcato di Costantinopoli provocandone una forte bizantinizzazione . Il Vescovo di Siracusa (che aveva il quarto posto in onore in Italia dopo Roma, Milano, Ravenna) diviene formalmente Metropolita di Sicilia. A seguito delle lotte iconoclastiche  arrivano in Italia meridionale molti monaci e si sviluppa il monachesimo basiliano.

741 Diventa Papa di Roma l'italo-greco  Zaccaria che 10 anni dopo incoronerà Pipino il Breve allontanando definitivamente la Chiesa d'Occidente dall'Impero di Bisanzio

768 Diventa Papa di Roma il siracusano Stefano III.

Giovanni II (1), Cristoforo (3) (intorno al 750),
Maurizio (1), Cirillo (3) (intorno al 750),
Teodosio III (1) , Ipazio (3)(?-?)
Marziano II (1), Giovanni III(3) (?-?)
Teodosio IV (1)

Stefano II ( intorno al 787) (1), (3) (intorno al 787),

Teodoro II (intorno al 830) (1)

827 I Musulmani iniziano la conquista della Sicilia

Teodoro III il Critino (836-?)  (1)

843 Diventa Arcivescovo di Costantinopoli il siracusano Metodio I.

Gregorio Asbesta (844 - 852 e 858-867)  (1)

857 l’Arcivescovo di Siracusa Giovanni Asbesta è il principale consacratore del Patriarca di Costantinopoli Fozio.

860 Roma rivendica la nomina dell’Arcivescovo di Siracusa.

Teodoro IV (852-858 e 867 - 878?) (1), Leone I o Leonzio (3) (868?-886?)

875 Bari (a lungo contesa da Bizantini, Longobardi e Saraceni) viene conquistata dai Bizantini ed è possibile - considerato che fu sede del Catapano bizantino-  che alcuni suoi Arcivescovi furono greci tuttavia continuarono a riconoscersi dipendenti da Roma e nel 1071 la conquista  Normanna determina il definivo passaggio   al rito latino sebbene vestigia greche si mantennero ancora fino al   XX secolo ( lettura della Sacra Scrittura   in greco).

878 conquista islamica di Siracusa. La gran parte della Sicilia è ormai in mano agli  Arabi e l'Italia meridionale ne è continuamente infestata. L'organizzazione diocesana della Sicilia viene meno tuttavia ancora nel X-XI si ha notizia di un Leone   e di un Nicola (vescovi a Siracusa? ) e altrove di un Ippolito vescovo nel 968.

Giovanni I , Arcivescovo di Santa Severina (2) (intorno al 895), Giovanni IV(?) (3) (intorno al 900?),

886 I Bizantini, quasi a sostituzione della perduta Arcidiocesi di di Siracusa , creano l'arcidiocesi di Santa Severina

940 Nilo di Rossano inizia il suo monacato. Poco dopo rifiuterà la carica di Arcivescovo di Rossano

Stefano I  (2) (intorno al  970 ),  Eusebio (3) (?-?), Stefano (3) (?-?), Leone II(3) (?-?), Doroteo (3) (?-?), Teofilatto (3) (intorno al 976)

967 Pietro diventa il Primo Arcivescovo Metropolita di Otranto  . Non è noto il nome del suo successore ma a questi seguì  Ipazio che sarà l'unico vescovo in Italia a prendere parte al sinodo indetto dal Patriarca di Costantinopoli per formalizzare la rottura con Roma. A seguito della conquista normanna già nel 1067 si ha un vescovo latino. Tuttavia il rito greco si mantiene nel monastero di Casole fino al XV secolo.

 978 In seguito alle scorrerie saracene Nilo di Rossano inizia  il suo peregrinare nei principati longobardi e nel ducato di Gaeta (Capua, Valleluce, Serperi) fino a portarsi  nella regione di Tuscolo dove muore nel 1004. Dei suoi più cari discepoli ( i Beati Giorgio, Stefano e Proclo muoiono prima) è in vita solo Bartolomeo.

Blattone ? (2) (intorno al  980), Eusebio II (3) ( circa 982), Giovanni (4) (996-1033)

996 Intorno a quest'epoca Brindisi (da circa un secolo riconquistata dai Bizantini) torna al rito greco e viene elevata ad Arcidiocesi . Con la conquista normanna (1071) tornerà al rito latino.

Basilio (2) (intorno al  997) Anonimo (3) (circa 1000)

Nicomede (3) (circa 1004), Paolo (Abate di Grottaferrata 1004-1006)

1004 S.Nilo e S.Bartolomeo di Rossano  fondano l’Abbazia di S. Maria di Grottaferrata, poco lontana da Roma, in un terreno donatogli da Gregorio ,Conte di Tuscolo. Per quanto San Nilo  venga  solitamente visto come il primo Abate di Grottaferrata egli in realtà umilmente evitò tale titolo che venne assunto dallo ieromonaco Paolo .

Giovanni II (2) (circa 1032), Ambrogio (2) (circa 1036), Leone Grammatico (3) (?-?), Nicola (3) (?-?), Stefano (3) (1031?-40?), Cirillo (1006-1037)

1024 Papa Giovanni XIX consacra il santuario di Grottaferrata. I Normanni , da un decennio in Italia Meridionale, creano la contea di Ariano e nel 1029 quella di Aversa.

Leonardo (4) ( intorno al 1044), Bartolomeo (1037-1054)

1045 San Bartolomeo induce Papa Benedetto IX a lasciare il pontificato e a ritirarsi come monaco a Grottaferrata dove , riferisce l'Abate Luca, muore penitente.

Eustasio (4) 1051-71, Leonzio (1055-?),Arsenio I (?-?)

1054 Scisma d’Oriente. Anche se oggi lo scisma del 1054 viene visto come uno spartiacque tra Chiesa occidentale e orientale, in realtà , all'epoca, non deve essere stato molto diverso da altre precedenti situazioni di tensione e le popolazioni locali devono essersi sentite (non senza dissapori e conflitti) tanto in comunione con Roma quanto con Costantinopoli per molto tempo.

1059 Sinodo di Melfi: Papa Niccolò IV riconosce Roberto il Guiscardo  duca del neocostituito Ducato di Puglia e Calabria , erede dei domini  Bizantini e Longobardi in Italia meridionale, ottenendo in cambio l'impegno al passaggio delle popolazioni locali all'obbedienza romana . I vescovi greci verranno gradualmente sostituiti da Latini  (vescovi greci si alterneranno o governeranno accanto ai Latini  talora fino al 15° sec. , sacerdoti greci e vestigia liturgiche greche per altri secoli ancora ma  la loro obbedienza gradualmente si sposta da Costantinopoli a Roma.

Luca  ( 1060-1065)

1060 Viene eletto Abate di Grottaferrata il Beato Luca autore di una vita del suo maestro San Bartolomeo. I Normanni iniziano un’opera di valorizzazione nei confronti dell’Abbazia del S.S. Salvatore a Messina sebbene diano inizio anche al processo di latinizzazione.

1067 Il Sinodo di Melfi formalizza di fatto il passaggio dell'Italia meridionale al Patriarcato Romano.

Anonimo (2) menzionato nel 1076,    Teodosio I (?-?)
Stefano II (2) (circa 1090), Giovanni V  (3) (?-?), Basilio (3) (circa 1089), Gregorio II (intorno al 1074-80) (4),  Giona (?-?),

1080 Alla morte di Gregorio II Brindisi ritorna verosimilmente al rito latino

1081 L’Abbazia del S.S. Salvatore viene elevato ad Archimandritato territoriale a scapito in particolare della diocesi di Messina e di quella di Triccala.

Costantino (2) (circa 1099?-1015?), Severo (2)(intorno al 1118), Gregorio (2) (intorno al 1120) , Romano (3) (intorno al 1091), Nicola Malena (3) (1103-31), Nicola I (1083?-1121)

1089 L'Abate Nicola I viene inviato da Papa Urbano II presso l'imperatore Alessio Comneno   per trattare la questione degli azzimi. Concilio di Melfi: il Metropolita di Reggio , Basilio, si rifiuta di sottomettersi a Roma e non viene intronizzato ; Reggio passa al rito latino tuttavia il rito greco verrà definitivamente soppresso in tutta la diocxesi solo nel 1600.

1091 Viene completata la conquista della Sicilia (iniziata  nel 1061) da parte dei Normanni.

1100 entro questa data passano  al rito latino le diocesi di Squillace , Catanzaro, Neocastro (Lamezia), Cassano , Cerenzia, Umbriatico, Tropea, Amantea, Montepeloso, Matera,  Bari, Trani, Otranto, Ostuni, Brindisi, Bovino, Troia;  Bisignano , Cosenza, Acerenza, Siponto  probabilmente prima della conquista normanna; Taranto e Oria ,anche sotto il dominio bizantino, rimasero prevalentemente latine.

1105 Papa Pasquale II eleva ad  Archimandritato il monastero del Patirion di Rossano

Nilo II (1121- 1129?)

11.. Callisto II dichiara l'Abbazia di Grottaferrata soggetta soltanto alla Chiesa Romana, ed esente perciò dalla giurisdizione del Vescovo del luogo.

Teodoreto (1123)

1130 In fase di sede vacante il preposito di Grottaferrata Leonzio riceve il feudo di Rofrano.

1131 i Normanni creano l'Archimandritato del S.S. Salvatore di Messina.

Giovanni III  (2) (intorno al 1130), Teofane Cerameo (3) (1131-43), Nicola II (1130-35)

1135 l'Abate Nicola II rinnova la cappella dove si trovano le spoglie (perse intorno al 1309) dei S.S. Nilo e Bartolomeo.

Romano (2) (intorno al 1140), Dionigi (3) (intorno al 1145), Nicola III (1135-53)

1150  Eugenio III, in una lettera diretta all'abate Nicola III  , ribadisce  l'indipendenza della badia dai Vescovi di Tuscolo. Alessandro IV, in due Bolle del 1259, confermerà  l'indipendenza.

Conone (?-?)
Melezio  (?-?)
Ignazio (?-1158?)
Luca II (?-1163?)

1163 I monaci di Grottaferrata sono costretti ,a causa di lotte tra Tuscolo e Roma, a riparare a Subiaco.

Andrea (2) (prima del 1183), Meleto (2) (intorno al 1183), Cosma  (3) (1187-96), Eutichio (?-?)

1164 Passa al rito latino la diocesi di Tursi

1168 I Normanni creano l'Archimandritato dei S.S.Elia e Anastasio di Carbone

1191 i monaci ritornano a Grottaferrata .

Giovanni IV (2) (1197-98), Giovanni I  (?-1202?)

1198 Passa al rito latino la diocesi di Cerenzia

Bartolomeo I (2) (1198-1205), Dionisio (2) (1205-1230?), Pasquale (3) (1198-1218), Teodosio II (?-1222?)

1205 Passa al rito latino la diocesi di Belcastro

Basilio I (3) (1218-39), Isacco (?-1230?)
Bartolomeo II (2) (1234?-54), Basilio II (3) (1239-?), Biagio I (?-1259?)

1254 muore Bartolomeo II ultimo Arcivescovo greco di Santa Severina: nel 1300 vengono meno le residue vestigia bizantine. Passa al rito latino la diocesi di Isola .

Elia (3) (1254-?), Angelo I (3) (1266-?), Ilario (?-1279?)

1261 Viene meno l'ultimo vescovo greco a Crotone che governava  come una sorta di ordinario accanto a  quello latino

1272 L'Abate Ilario  restaura l'Abbazia.

1267 Nicola di Durazzo è probabilmente l'ultimo vescovo di Crotone che ancora mantiene vestigia greche.

1274 Concilio di  Lione , riunificazione  di breve durata, della Chiesa ortodossa e latina.

Paolo (3) (1287-?), Biagio II (1282-1303)

1300 L'egumeno di Grottaferrata Biagio II fa trascrivere il Typicon. Dopo i pesanti processi di latinizzazione che l'Abbazia subirà , esso tornerà (ma formalmente non verrà mai abolito) a costituire la regola monastica dopo il pieno ripristino del rito bizantino alla fine del secolo XIX.

Basilio III (3)  (1300-? ), Alessio (1303-09)

Ruggero (3)  (1306-12), Giacinto (1309-19)
Gregorio (3)  (1312-?), Pancrazio (1319-24)
Giacomo (3)  (1316-38), Nifone (1324-28)
Giovanni Cosentino (3)  (1338-48), Antonio (1328-43)
Gregorio de Decano (3)  (1348-65), Angelo (1343-68)
Isaia (3)  (1365-?), Giacomo I (1368-71)
Girolamo I (1371-75)

1373 A Rossano viene fatto vescovo un latino ma persiste ancora il rito greco fino al 1460

1374 Basilio è l'ultimo vescovo greco di Bova tuttavia il rito greco verrà soppresso solo nel 1572 ma all'interno perdurerà ulteriormente

 Giovanni II  Capogallo (?-1393)
Giuseppe I  (1393 - 1422)

1399 - 1409 Prima immigrazione balcanica (prevalentemente albanese) in Italia meridionale. Lascia scarse tracce di sè. Le immigrazioni che seguiranno interesseranno sia gli Albanesi del Nord (già latini che rapidamente si integrano nella popolazione locale) che del Sud e non raramente da regioni albanofone dell'odierna Grecia (bizantini) nonchè  Greci . In Italia pur avendo contezza della diversità di lingue si parlerà per lungo tempo semplicemente di "Greci"

Francesco I (1422-28)

1416-42 seconda immigrazione albanese in Italia.

1421 l’Abbazia del S.S. Salvatore viene eretta in commenda. Tra i suoi commendatari vi sarà il Cardinale Bessarione che per un breve periodo riuscirà a rivitalizzare il rito bizantino.

Saba?

Oddone de Variis, Abate commendatario (1428-32) (con Saba priore di governo?)

1428 Papa Martino V erige l'Abbazia di Grottaferrata  in commenda dandola  in concessione a un suo parente: Oddone de Variis.

Pietro Vitali (Egumeno 1432-62)

1432 Papa Eugenio IV abolisce la commenda e nomina abate Pietro Vitali   

1439 Al Concilio di Firenze si raggiunge l'Unione delle Chiese peraltro destinata nei fatti  a venir meno in pochi anni.  L'Unione continuerà invece  a sussistere tra le popolazioni albanesi  e greche che in questo periodo  emigrano in Italia ( Meridionale ma non solo) , regione sotto più facile controllo del Papa, per quanto si abbia la sensazione di una scarsa differenziazione cattolici/ortodossi. Per le loro ordinazioni queste popolazioni tendono a ricercare vescovi greci (senza fare nette differenze tra cattolici e ortodossi) sia recandosi in Oriente sia più spesso avvalendosi di  vescovi greci (che verranno riconosciuti e quindi entreranno in qualche modo in comunione con la S.Sede) presenti in Italia di passaggio o in fuga dagli Ottomani. Per gli Albanesi in Italia d'altra parte gli Arcivescovi di Ocrida (talora essi stessi  in almeno formale comunione con Roma- Atanasio ancora nel 1660-) invieranno degli arcivescovi - che verranno riconosciuti da Roma- per gli Italo-albanesi.

1448 o 1453. Circa 4200 Albanesi si installano  in zone impervie dell'entroterra palermitano (la metà di questi a Palazzo Adriano, gli altri  a Mezzojuso e a Contessa Entellina). Erano guidati da Demetrio Reres -che sarebbe stato Governatore di Calabria al servizio del Re Alfonso I° - che installa i suoi uomini in otto Comuni dell’attuale provincia di Catanzaro).

1461-70 terza immigrazione a seguito della  caduta dell'Albania e  della morte (1468) di Giorgio Kastriota Skandeberg , principe di Kruja. Fondazione di Piana degli Albanesi. Il figlio dello Skandeberg, Giovanni,  con la sorella Erina e altri connazionali, fonderà diverse colonie in Puglia, Lucania e Calabria.

Giovanni Bessarione (Abate Commendatario 1462-72) (con  Girolamo II priore di governo  1462?-66?)

1462 Pio II, interrompendo la serie degli abati perpetui, conferisce  l'Abbazia di Grottaferrata in commenda al Cardinale (dal 1439, con il titolo dei S.S.XII Apostoli) Bessarione (già Arcivescovo greco di Nicea) che  si occupa del recupero di molte proprietà e del riordinamento dell’amministrazione. La scarsa importanza che assumono gli egumeni è documentata dal mancato ricordo di gran parte di essi.

Giuliano della Rovere (1472-1503) (con Priore di governo Giacomo Pirrone 1487-1507)

1472 il Cardinale Giuliano della Rovere (futuro Papa Giulio II) inizia la fortificazione dell'Abbazia.

1470 - 1478 quarta migrazione a seguito della caduta di Krujia nel 1478 sotto il dominio turco. Matrimonio tra Irene Castriota (nipote di Skanderberg )e il principe Pietro Antonio Sanseverino di Bisignano in Calabria .

1471 S. Demetrio Corone ottiene per prima  una sorta di statuto/contratto  noto come i Capitoli dagli abati di S.Adriano.

1482 Gli Albanesi di Palazzo Adriano,con a capo Giorgio Mirispì,  ottengono dai Villaraut (che detengono la zona per conto dell'Abbazia di Fossanova ) analoghi Capitoli  particolarmente , per l'epoca,  all'avanguardia . L'italo-greco Atanasio Calceofilo, vescovo di Gerace e di Oppido , passa al rito latino

1494 Diventa per un breve periodo Commendatario di Grottaferrata Fabrizio Colonna.

1497 Viene meno l'ultimo vescovo greco a Gerace .

Giovanni Colonna  (1503-08)

1503 tornano a Grottaferrata i Colonna in seguito all'elezione al pontificato di Giuliano della Rovere (Giulio II) .

Pompeo Colonna (1508-32-) (con priori di governo Luca Marulla  1507-19, Metodio Siciliano 1519-30 )

1513 Viene abolito il rito greco a Gallipoli dove ancora persisteva accanto al latino ma ancor oggi le Sacre Scritture, in talune festività, vengono lette in greco.

Fabio Colonna (1532-53) (con  priori di governo  Giacomo Pirrone per la seconda volta  1530- 40, Giacomo Siciliano 1540-67); Giacomo (Vescovo inviato dall’Arcidiocesi di Ocrida in Italia; con il titolo di  Metropolita di Corfù) (1536-43) (1), Benedetto (vescovo di Korone) pervenuto dal Patriarcato di Costantinopoli (1534-?)(2), Ioaphaf  Lambos (intorno al 1536)(2),

1521 Tentativi maldestri di latinizzazione sono già in atto ma Leone X con  l'“Accepimus nuper”, accogliendo le lamentele  degli Italo-Albanesi,  conferma l’uso pacifico dei loro riti e delle loro tradizioni.

1525 Clemente VII richiama gli Italo-Albanesi alla loro sottomissione ai vescovi latini, alla quale intendevano sottrarsi in base ai privilegi loro accordati da Leone X.

1534 Paolo III conferma i privilegi di Leone X  confermando  "la libertà di mantenere le loro consuetudini circa […] la forma del battesimo, il matrimonio dei preti e l’uso di portare la barba". Quinta migrazione albanese a seguito della conquista turca della fortezza di Corone, città  in parte greca e in parte albanese della Morea. Con questa migrazione arriva anche Benedetto  vescovo di quella città che opera a Barletta con il consenso di Roma.

1536  Procoro, Arcivescovo di Ocrida, nomina Giacomo vescovo per gli Albanesi in Italia ( con il pieno appoggio della S. Sede).

1546 E’ attiva a Palermo la Chiesa di San Nicolò dei Greci alla Martorana (ora concattedrale della diocesi di Piana).

1549 l'Archimandritato del SS. Salvatore di Messina (ultima traccia della tradizione Italiota di rito Bizantino in Sicilia) subisce un grave colpo in seguito alla distruzione della sua cattedrale . La sua latinizzazione è ormai molto forte.

Innocenzo del Monte (1554-61),  Pafnunzio ( con il titolo di  Metropolita di  Agrigento) (1543-1566) (1)

1553 Pafnunzio, vescovo per la diaspora orientale in Occidente dipendente da Ocrida, ottiene il riconoscimento della S.Sede e da Costantinopoli. Anche se l'Unione del Concilio di Firenze è ormai da tempo fallita l'Arcivescovo  di Ocrida, infatti, continua a ordinare metropoliti per gli Albanesi in Italia .

1564 dietro i reclami degli Ordinari latini, Papa Pio IV, con il breve "Romanus pontifex"  toglie agli italo-albanesi l’esenzione e li sottopone alla giurisdizione degli Ordinari latini. Tuttavia Ordinari nominati dall'Arcivescovo di Ocrida continuano a essere presenti e a ordinare i sacerdoti sia pure senza giurisdizione territoriale.

Alessandro Farnese (1564-89) (con  priori di governo    Paolo Marulla 1567-77, Marco Mazziotta 1577-81, Luca Felice 1581-85, Giovanni Ciappi 1585-87); Timoteo  (1566-77?) (1),  Macario di Monemvasia (intorno al 1573)(2), Macario di Macedonia (?)(2)

1572 La diocesi di Bova è l'ultima diocesi ad abbandonare il "rito" greco.

1573  Il Patriarca di Costantinopoli nomina  per i fedeli ancora Ortodossi in Italia un Metropolita (con il titolo di Filadelfia ) con  sede episcopale a Venezia. La presenza dell'Arcivescovo-Metropolita in Italia durerà fino al 1790. Viene istituita in Calabria la Congregazione dei Greci (italo-albanesi e italo-greci) con la quale si comincia ad affrontare in termini meno latinizzanti  il  problema della minoranza cattolica bizantina in Italia.

1577 Acacio Casnesio , ultimo vescovo inviato da Ocrida, non sempre riesce ad espletare il proprio ministero. A Roma viene fondato il Collegio Greco di S.Atanasio. Ospiterà i futuri sacerdoti di rito bizantino di diverse tradizioni liturgiche e vi avrà sede  un vescovo ordinante per i fedeli di rito bizantino in Italia (le uniche comunità che non vi faranno riferimento sono quelle di Venezia e di Livorno che continueranno a fare riferimento prevalentemente al Patriarcato di  Costantinopoli).

1579 Con la costituzione dell'Ordine Basiliano la S.Sede dà una struttura unitaria ai diversi monasteri basiliani sopravvissuti ( anche se ormai spesso con caratteri latinizzati)  alla conquista normanna.

Germano Kouskonaris (già vescovo di Amatunte,) Vescovo Ordinante per i "Greci" in Italia 1581? -1610? con sede nel Collegio Greco di Roma) (3), Acacio Casnesio   (1577-1619)(1)

1583 Germano Kouskonaris, vescovo ortodosso di Amatunte (Cipro) passato al Cattolicesimo, consacra a Roma la chiesa di S.Atanasio dei Greci

Odoardo Farnese (1589-1626) (con priori di governo Paolo Bevilacqua 1587-95, Salvatore Mazziotta 1595, Giovanni Battista Villani 1595-96, Adriano Perrone 1596-1600, Giovanni Boccarini 1600-05, Giovanni Ceci 1605-08 e con Egumeni  Giuliano Boccarini 1608-11, Atanasio 1611, Giovanni Ceci II  1611-35);

1595 il Papa provvede  a nominare Germano Kouskonaris (vescovo ortodosso a Cipro passato al cattolicesimo) vescovo ordinante per i fedeli di rito bizantino in Italia  (con sede nel Collegio Greco di Roma), primo vescovo cattolico di rito orientale sotto la diretta autorità del Papa (e non dell'Arcivescovo Greco di Ocrida).

1608 I monaci di Grottaferrata entrano a far parte della Congregazione dei Basiliani d'Italia. Pur continuando a sussistere il sistema della commenda i redditi dei Cardinali Commendatari vengono separati da quelli dell'Abbazia .Accanto al Cardinale nella direzione dell’Abbazia viene posto un Abate con una carica triennale.

1609 A Mezzojuso Andrea Reres fonda il monastero di S.Maria stabilendo che vi fosse osservata la tradizione neo-sabaita.

1610 Il cardinale Odoardo Farnese fa affrescare la cappella dei S.S. Nilo e Bartolomeo dal Domenichino e dal Carracci.

Francesco Barberini (1627-79) (con Egumeni  Basilio Falasca 1636-42, Giovanni IV Veccia 1642-43, Giovanni V Censorini 1643, Bartolomeo II Teobaldi  1643 , Cirino 1645-47 , Dionisio Mongo 1647-48, Carlo I Farina 1648-54, Romano I Vassalli 1654-56, Girolamo II Pallotta 1656-57, Pietro II Mongo 1657-63, Stefano Garbi 1663-67, Girolamo II Pallotta 1667- 70, Clemente Rinaldi 1670-78, Stefano Garbi per la seconda volta 1678-81); Giovanni Matteo Cariofillis 1622-33 (3), Gabriele Somarripa 1629-30 (3) (già Vescovo ortodosso di Metimna) ,  Chrisantos Lascaris 1629-36 (3) (già vescovo ortodosso di Lacedemonia) , Athanasios Venieris 1638?-40 (3) (già vescovo ortodosso di Imbros) , Lorenzo Costantinos  1640-60? (3) ,  Makarios Mammonas ?-1688? (3) (già vescovo ortodosso di Paranaxia) ,

1623 Inizia la Commenda dei Barberini a Grottaferrata. Al Cardinale  Francesco  si deve l'altare berniniano.

1635 All’Archimandritato di Messina  viene riconosciuta la “diocesem propriam”.

1644 L'Arcivescovo di Ocrida si trova in Italia meridionale ed ordina ancora alcuni sacerdoti.

1660 Atanasio è l'ultimo Arcivescovo di Ocrida a professarsi cattolico.

1664 Sesta migrazione : gli albanesi proveniente da Maida (in Morea) si installano a Barile.  Il monastero di Mezzojuso viene affidato ai Basiliani che (fortemente latinizzati) tentano invano di eliminare il rito neo-sabaita. A Firmo , in Calabria, viene fondato il seminario dei S.S. Pietro e Paolo.

Carlo Barberini (1679-1704) (con Egumeni: Giovanni VI Lanteri 1681-82, Ferdinando Nardini 1682-85, Stefano Garbi per la terza volta 1685-86, Macario Giordani 1686-88, Apollinare Passarini 1688-90, Teofilo d'Alessandro 1690-1702, Apollinare Passarini per la seconda volta 1702-08), Onofrio Costantini (arcivescovo titolare di Debri) 1666-1717 (3),

1700 Sale al trono pontificio Gian Francesco Albani con il nome di Clemente XI , di famiglia albanese insediatasi ad Urbino all’epoca della seconda migrazione. Più o meno a quest’epoca risalgono le ultime testimonianze di  preti greco-italioti dell'Italia meridionale.

Francesco II Barberini (1704-38) (con Egumeni: Giovanni VII Sabotti 1708-11,   Apollinare Passarini per la terza volta 1711-12, Francesco I Adeodati 1712-22, Demetrio Titi 1722-27,Epifanio I Stavischi 1527-30, Demetrio Titi per la seconda volta 1730-33,Bartolomeo III Ulrico 1733-36, Giacomo II Sciommari 1736-39 ) ; Filoteto Zassi (già arcivescovo di Durazzo per gli Albanesi) 1716-26 )(3), Basilio Matranga (arcivescovo titolare di Acrida; 1726-47 )(3). Successivamente (ma ormai gli Italo Albanesi hanno i loro Vescovi ordinanti) continua la serie dei  vescovi deputati alle ordinazioni nel collegio greco di Roma: Dionisio Mondinò (già vescovo ortodosso di Milo ) 1737-50 )(3) , Giuseppe Schirò  (già arcivescovo  di Durazzo per gli albanesi) 1750-69? )(3) (che è il primo a fare una reale distinzione tra italo-albanesi e italo-greci ), Giovanni Crisostomo de Giovanni o de Clugny (arcivescovo titolare di Durazzo per gli albanesi) 1770-95 (3) ,  Giuseppe Angeloni (1795-1816)(arcivescovo titolare di Durazzo per gli albanesi) (3) , Thomas Basilius Tomaggian 1816 - 35 , (arcivescovo titolare di Durazzo per gli albanesi) (3) , Stefano Myssir 1837-1863 (3), Giuseppe Sembratovich 1865-68 (3) , Stefano Stefanopoli 1868-95 (3) , Giuseppe Schirò 1899-?(già vescovo ordinante per gli Italo-Albanesi di Calabria come tale riportato appresso) (3), Lazaro Mladenoff 1903?-1918 (3), Isaias Papadopulos 1919-31 (3), Alessandro Evreinoff  1936-59 (3), Andrei Katkoff 1958-77? (3)

Felice Samuele Rodotà (Vescovo ordinante in Calabria 1735-40)

1732 Un seminario Italo-albanese (Collegio Corsini, dal cognome del Papa) viene   fondato in Calabria a S. Benedetto Ullano (contemporaneamente viene meno quello di Firmo) , trasferito nel 1794 a  S. Demetrio Corone, il cui presidente ha funzioni di vescovo ordinante. La creazione di questi seminari è fonte di un notevole risveglio e porta gli  Italo-albanesi a prendere coscienza della propria particolarità etnica , culturale, religiosa dopo le dimenticanze provocate dai tentativi di latinizzazione e di assimilazione (ampiamente riusciti in provincia di Catanzaro).

1734  P. Giorgio Guzzetta fonda il seminario greco-albanese di Palermo (trasferito a Piana nel 1946).

Giannantonio Guadagni (1738-59) (con Egumeni :  Epifanio I Stavischi per la seconda volta 1539-55, Bartolomeo III Ulrico 1755-57, Epifanio I Stavischi per la terza volta 1757-60). Nicolò De Marchis (1742-57)

1738 Papa Benedetto XIV emana la costituzione "inter multa", ponendo così fine alle controversie tra la badia ed il Vescovo di Frascati.

1742 Papa Benedetto XIV pubblica una bolla ("Etsi pastoralis") che precisa i rapporti degli Italo-albanesi in relazione ai Latini.

1744 Settima migrazione albanese. I nuovi arrivati provengono dall’Albania meridionale (Kimara e Pikemion) ; vengono accolti a Villa Badessa.

Francesco Borghese (1759)

Carlo Rezzonico (1759-99) (con Egumeni Bartolomeo III Ulrico per la terza volta 1760-63, Giovanni VIII Pistrucci 1763-65, Alessandro Filocamo 1765-71, Nicola V  Olivieri 1771-79, Teodoro I Piacentini 1779-84,  Tommaso Gatta 1784-87, Teodoro I Piacentini per la seconda volta 1787-89, Gregorio Pieraggi 1789-93,  Paolo II Fasoli 1793-96, Carlo II Mattei 1796-1801)  Giacinto Archiopoli (1757-1789); Giorgio Stassi (Vescovo Ordinante in Sicilia 1785-1801)

1774  Ottava migrazione albanese. I nuovi arrivati vengono accolti a Brindisi di Montagna in Basilicata.

1784 Con la bolla "Commissa nobis" anche gli Italo-Albanesi  della Sicilia ottengono   un episcopus ordinans  con sede a Piana. I primi due di tali vescovi sono di Piana, ne seguiranno due di Palazzo Adriano, due di Mezzojuso e l’ultimo da Piana.

Francesco Bugliari (1792-1806); Giuseppe Guzzetta (1801-1813)

Ercole Consalvi (1800-06) (con Egumeni : Epifanio II Mazio 1801- 10,  . 

Domenico Bellusci (1807-1833); Francesco Chiarchiaro (1813-1834) Epifanio II Mazio Egumeno 1801- 10 (dal 1807 senza Cardinali Commendatari),Carlo II Mattei per la seconda volta 1810- 13, Epifanio II Mazio per la seconda volta 1813-18, Gregorio Pieraggi  per la seconda volta 1818-24, Nilo III Alessandrini 1824-33

1807 Con l’abrogazione del feudalesimo in seguito alle invasioni napoleoniche viene definitivamente meno a Grottaferrata il sistema della commenda. L’ultimo Cardinale commendatario è il Cardinal Consalvi. Resta il sistema della carica triennale dell’Abate.

Gabriele De Marchis (1833-1858);  Giuseppe Crispi  (1835-1859); Luigi Riva 1833-36 (poi sede vacante fino al 1869)

1833 L’abate di Grottaferrata  denuncia lo stato di tensione presente nell’Abbazia. Il Papa nomina il Vescovo di Frascati, Mario Mattei, Visitatore Apostolico. Gli Abati vengono nominati direttamente dalla S.Sede.

1839 Morto l’Archimandrita Didaco Requisenz, la sede dell’abbazia del S.S. Salvatore resta vacante. Ma già era praticamente unita a Messina dal 1816.

Agostino Franco (1858-1859,1860-1877)
Nicola V Contieri (1869-79)

1869 Viene meno lo Status di Visitazione Apostolica nell’Abbazia di Grottaferrata e ritorna il sistema del priorato triennale. Durante il priorato di Nicola Contieri la Congregazione dei Basiliani d'Italia  viene sciolta e lo Stato italiano incamera l'abbazia e le sue pertinenze tra cui la ricchissima Biblioteca che restano però  in custodia ai residui monaci.

Giuseppe Bugliari (1875-1888); Giuseppe Schirò (1889-1896); Giuseppe Masi (1878-1903), Giuseppe Cozza-Luzi (1879-82)

1881 Leone XIII ,vicino all'Abbazia (l'Abate Cozza-Luzi era vicebibliotecario della Biblioteca Vaticana e grande esperto di restauro libri), pone termine al grave processo di latinizzazione che il sistema della Commenda aveva portato a Grottaferrata e impone il rito bizantino originario di S.Bartolomeo così come rivisitato dall’Abate Biagio II.

1888 gli italo-albanesi inviano al Papa una supplica per reclamare l’autonomia ecclesiastica.

Giovanni Barcia (1902-1912).  Paolo Schirò (1904-37)   ;   Arsenio II Pellegrini (1882-1915)

1883 prime vocazioni (8 ragazzi ) siculo-albanesi  (precedentemente ,forse a causa della grave latinizzazione dell’Abbazia , la Chiesa Italo-Albanese non aveva avuto contatti di sorta con essa) che permettono di creare il Probandato (seminario)  per l’Abbazia. L’Archimandritato del S.S. Salvatore viene formalmente incorporato a Messina il cui Arcivescovo ne manterrà il titolo. Tuttavia piccole comunità italo-greche , con forme rituali peraltro talora confuse, sono ancora presenti in zona.

1901 Viene meno il sistema del priorato triennale che era iniziato nel 1462. Resta Abate  Arsenio Pellegrini.

1908 Nel  terremoto di Messina resta tra l’altro distrutta la  chiesa di S. Maria del Graffeo, ultimo residuo dell’Archimandritato del S.S. Salvatore. Il suo parroco, Papas Daniele Stassi resta vittima del terremoto e scambiato da marinai russi per un sacerdote ortodosso viene seppellito insieme all’ultimo prete ortodosso di quella città, anch’egli vittima del terremoto.I Basiliani di Grottaferrata acquisiscono il monastero di Mezzojuso.

Giovanni Mele (Vescovo di Lungro  1919-1979), Romano Capasso (1921-29)

1919 Viene creata l'Eparchia di Lungro in Calabria per  le popolazioni dell’Italia peninsulare di rito greco-bizantino,interessa particolarmente la  Calabria.

1921 Nasce a Mezzojuso la Congregazione femminile delle Suore Basiliane, creata dal basiliano di Grottaferrata Nilo Borgia e da Madre Macrina Raparelli.

Giuseppe Perniciaro (Vescovo di Piana degli Albanesi 1937-85) ;  Isidoro Croce ( 1930-60, dal 1937 Abate Nullius di S. Maria di Grottaferrata)

1931 Nasce all'interno dell'Abbazia il Laboratorio di restauro del libro antico.Viene fondato il monastero di S.Basile.

1937 Viene creata l'Eparchia di Piana degli Albanesi per i fedeli di rito bizantino nei pochi Comuni della Sicilia (Piana degli Albanesi, Palazzo Adriano, Contessa Entellina, Mezzojuso, S.Cristina Gela.) in cui è ancora praticato il rito bizantino. L'autonomia dell'Eparchia è ancora parziale e il suo Vescovo è ausiliare dell'Arcivescovo di Palermo che porta anche il titolo di Amministratore Apostolico di Piana. L'Abbazia di S.Maria di Grottaferrata diventa Abbazia Nullius.

1940 A Grottaferrata si tiene il 1° Sinodo intereparchiale. Viene invitata a parteciparvi una delegazione della Chiesa Ortodossa d'Albania (ciò che per i cattolici costituisce un'anticipazione dello spirito ecumenico del Concilio Vaticano II, per gli ortodossi un tentativo di proselitismo romano) .

1944 La popolazione di Grottaferrata trova rifugio, in seguito ai bombardamenti della guerra, nell'Abbazia.

1949 Viene fondato il monastero di Piana degli Albanesi.

Teodoro II Minisci (1960-72)

1960 Le parrocchie latine dei Comuni dell'Eparchia di Piana vengono a dipendere anch'essi dal Vescovo di Piana. Tanto prima che dopo tale data talora sono registrabili anacronistici contrasti tra i due riti . Visita di Papa Giovanni all'Abbazia di Grottaferrata.

1963 Papa Paolo VI visita l'Abbazia di Grottaferrata.

1967 L'Eparchia di Piana degli Albanesi ottiene la completa autonomia.

1973 Visita ufficiale di una delegazione della Chiesa Ortodossa di Grecia a Piana degli Albanesi.

Paolo III Giannini (1972-94) , Giovanni Stamati (1979-87)

1987 La prima cerimonia  dell'anno mariano cui assiste Giovanni Paolo II consiste nel vespro della Natività di Maria davanti all'icona della Theotokos a Grottaferrata.

Ercole Lupinacci (1985-87 ; vescovo di Lungro  1987-2010), Salvatore Nunnari (Arc. Di Cosenza) Amm. Ap. 2010-12,   Sotir Ferrara (1987-2013) , Marco Petta  (1994-2000) , Emiliano Fabbricatore (2000-13)

1997 Viene riattivata a Messina una quasi parrocchia (con clero bizantino) di rito bizantino (ma con giurisdizione ad personam su tutti fedeli di rito orientale nella diocesi di Messina) di S.Maria del Graffeo (ospitata nella chiesa di S.Maria dei Miracoli) idealmente rifacentesi all’Archimandritato del S.S. Salvatore.

2000 Iniziano i preparativi per i festeggiamenti del millenario dell'Abbazia di Grottaferrata  durante il quale il Papa ha concesso di potersi tenere il secondo Sinodo intereparchiale della Chiesa Cattolica Italo-Albanese.

2004 L'Abbazia di Grottaferrata compie mille anni.

Donato Oliverio (2012-); Paolo Romeo (Arc. Di Palermo) Amm. Ap. 2013-15; Giorgio Demetrio Gallaro (2015-20, Amm. Ap.  2020-23), Francesco Montenegro (Arciv. emerito di Agrigento e Amm. Ap. 2023-), Marcello Semeraro ( V. di Albano) Amm. Ap. 2013- ( con Egumeno: Michel van Parys -benedettino- 2013-16, Francesco de Meo -benedettino- 2021-)

2012 Dopo  2 anni di Amministrazione Apostolica da parte dell’Arcivescovo di Cosenza Mons. Nunnari ,la diocesi di Lungro ha di nuovo un proprio vescovo.

2013 La diocesi di Piana e l’Abbazia di Grottaferrata vengono poste sotto Amministrazione Apostolica.

2015 Dopo  2 anni di Amministrazione Apostolica da parte dell’Arcivescovo di Palermo Card. Paolo Romeo , la diocesi di Piana degli Albanesi  ha di nuovo un proprio vescovo.

2020 Mons. Gallaro diventa Arcivescovo segretario del Dicastero per le Chiese Orientali ma resta come Amministratore Apostolico a Piana; Mons Semeraro diventa Prefetto per il Dicastero delle Cause dei Santi, lascia la Diocesi di Albano ma mantiene l'Amm. Ap. di Grottaferrata

 

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