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Chiesa di Costantinopoli (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli)

#Introduzione

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#Il Patriarca Ecumenico

Introduzione

La Chiesa di Costantinopoli (detta anche "Santa Grande Chiesa di Cristo" tra gli Ortodossi e  "Chiesa del Fanar" tra i non ortodossi), in base alle deliberazioni  del 4° Concilio Ecumenico di Calcedonia del  451 , costituisce da un lato una Chiesa Locale mentre dall'altro ha un'autorità sovranazionale relativa agli Ortodossi nella Diaspora (possibilità di consacrare vescovi per gli Ortodossi in Diaspora, in base al canone 28 ; potere di arbitro nelle dispute che possono sorgere fra le Chiese, in base ai canoni 9 e 17 ). Inoltre in occasione della Conferenza Panortodossa del 1961 il Patriarcato Ecumenico venne riconosciuto  come rappresentante spirituale dell'Ortodossia, formalizzando una situazione di fatti presente da secoli. Infine  il Patriarcato mantiene una serie di   istituzioni e organizzazioni ortodosse culturali, teologiche,ecumeniche internazionali , diversi monasteri (cosidetti Stauropegiali) nel mondo (tra cui la Repubblica monastica del Monte Athos), il diritto di indire Sinodi panortodossi.

I confini del Patriarcato ,in base alle deliberazioni dello stesso Concilio, inclusero gli Esarcati di Eraclea, Efeso e Cesarea che vennero tolti ad Antiochia. Dall'8° al 12° secolo ottenne anche l'Illirico e l'Italia meridionale (dove si erano imposte a partire dal 6° secolo le tradizioni bizantine) tolte a Roma. D'altra parte ben presto le invasioni slave ,bulgare e turche ridussero ampiamente il territorio. Nonostante ciò la conquista ottomana (che considerava il capo religioso un Etnarca) da un lato e le invasioni arabe che quasi annichilirono gli altri Patriarcati orientali diedero a Costantinopoli la totale egemonia su tutti gli  ortodossi (a parte la Russia) e annullò le pretese autocefaliche manifestatesi nei Balcani. In seguito lo sfacelo dell'Impero Ottomano si estrinsecò prima nella nascita delle Chiese autocefale e dopo la Prima Guerra Mondiale nel quasi totale annichilimento della Chiesa in Turchia (Gli Ortodosi in Turchia erano ancora 2 milioni nel 1922, 300.000 nel 1956 , solo 5.000 oggi).

Oggi le giurisdizioni a vario titolo sottoposte a Costantinopoli contano circa 4 milioni di fedeli ma di essi solo alcune decine di migliaia fanno parte del territorio canonico (costituito da: Arcidiocesi di Costantinopoli, 4 Metropolie in Turchia , 5 nel Dodecaneso, Chiesa semiautonoma di Creta; va ricordato a questo proposito che del territorio canonico fanno parte le Nuove Terre cioè la Grecia Orientale che formalmente sono poste sotto la procura della Chiesa Ortodossa di Grecia) mentre la stragrande maggioranza fa parte delle giurisdizioni della Diaspora (3 Arcidiocesi e 12 Metropolie) e soprattutto (1,5-2 milioni di fedeli) dell'Arcidiocesi d'America (che pur godendo di fatti di una certa autonomia , per esempio ha un proprio Sinodo- è formalmente soltanto una Arcidiocesi). Dal Patriarcato dipendono inoltre  6 Chiese canoniche a se stanti (non di lingua e tradizioni greche). Ancora sono formalmente sottoposte a Costantinopoli (in particolare il loro Primate viene nominato dal Patriarca) 2 Chiese Autonome (Finlandia ed Estonia) largamente autogovernantesi (e perciò i loro vescovi non vengono annoverati nell'episcopato del Trono ).

Come nelle altre Chiese Ortodosse l'autorità suprema è il S.Sinodo. Il Santo e Sacro Sinodo (il Piccolo Sinodo o Sinodo Permanente) è costituito , oltre che dal Patriarca , da   12 Metropoliti .In considerazione della politica turca nei confronti del Patriarcato (che ha chiuso l'unica scuola teologica in Turchia ,a Calki, e che prevedeva che i membri del S.Sinodo dovevano essere di cittadinanza turca –e così è stato dal 1920 al 2004-), questo si è dotato (a Chambesy, in Svizzera) di un Segretariato onde rendere possibile le riunioni del Grande Sinodo (tutti i vescovi del Patriarcato tranne quelli delle 2 Chiese Autonome ). Il Patriarca si oppone invece alla proposta da talune parti avanzata di trasferire la propria sede fuori di Istanbul e dalla Turchia (era stata proposta Salonicco).

L'autorità sovranazionale   sugli Ortodossi nella Diaspora ( e la diversa interpretazione dei Canoni del concilio di Calcedonia che prevedono tale porerogativa) è  fonte di dissapori con altre Chiese (e in particolare con quella di Russia) che in qualche caso hanno portato a rasentare lo scisma. Il Patriarcato infatti considera gli Ortodossi al di fuori dei confini canonici (anch'essi talora di non univoca interpretazione) delle Chiese Autocefale sotto la propria giurisdizione ; non riconosce di conseguenza l'autocefalia della Chiesa Ortodossa d'America e l'autonomia di altre Chiese (autocefalia e autonomia non concesse dal Patriarcato) situate al di fuori dei confini canonici dei Patriarcati Orientali come precisati dal IV Concilio Ecumenico mentre la sua posizione sembra essere  meno drastica (ma comunque critica) quando le altre Chiese creano al di fuori dei proipri confini canonici giurisdizioni semplicemente di tipo diocesano . D'altro canto  la diversa interpretazione del problema data in particolare da Mosca fa sì che quest'ultima non riconosca per esempio (ma non è l'unico caso) le Chiese Ortodosse Ucraine dipendenti da Costantinopoli. Dalla fine del   2018 , a seguito dell'autocefalia concessa alla Chiesa Ucraina, la Chiesa di Russia si ritiene in scisma e non commemora più il Patriarca Ecumenico.

La lingua liturgica è classicamente il greco bizantino (la Koinè) ma nella diaspora sono utilizzate anche le lingue locali, le Chiese Ucraine utilizzano l'Ucraino o lo Slavo ecclesiastico che è pure la lingua ecclesiastica della diocesi carpato-russa. Le Chiese autonome utilizzano la lingua locale (il finnico quella finlandese , l'estone quella d'Estonia). Dal 1923 viene utilizzato il Calendario gregoriano ma in particolare la data della Pasqua viene calcolata con quello giuliano.

Il Patriarcato Ecumenico è fortemente impegnato nel movimento ecumenico. Nel 1920 Il Patriarcato è stato una delle Chiese fondatrici del Consiglio Mondiale delle Chiese e a Ginevra ,presso esso, mantiene  un rappresentante permanente. Di importanza storica il ristabilimento dei rapporti con la Chiesa Cattolica che hanno portato all'annullamento ,dopo un millennio di inimicizia, delle rispettive scomuniche nel 1965.

 

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Patriarcato Ecumenico 1, 2

 Arcidiocesi d'America

 Arcidiocesi d' Australia

Arcidiocesi di Creta (in greco)

Metropolia d'Italia 

Metropolia del Belgio

 Metropolia della Nuova  Zeland

Arcidiocesi di Gran  Bretagna

Metropolia di Gerrmania (in tedesco)

 Metropolia di Francia (in francese)

 Metropolia di  Hong Kong 

Metropolia di Toronto

Il Patriarca Ecumenico, Governo della Chiesa e organizzazione territoriale

Sua Divina Tuttasantità Bartolomeo I è l'attuale Arcivescovo di  Constantinopoli, Nuova Roma, Patriarca Ecumenico. Rifacendosi ad alcuni canoni del 2° e del 4° Concilio Ecumenico  gli Ortodossi ritengono che il Patriarca Ecumenico abbia uguali prerogative del Vescovo di Roma cui viene riconosciuto un primato onorifico "inter pares".  Il Patriarca Ecumenico è anche il Capo spirituale della Repubblica Monastica  del Monte Athos , Autonoma nell'ambito dello stato greco.

S.S. Bartolomeo I (al secolo Dimitrios Arhondonis) è nato nel 1940 ad Imroz (Gokceada in turco). Dopo aver frequentato la scuola teologica patriarcale di Halki è stato ordinato sacerdote nel 1969 e consacrato Vescovo appena 4 anni dopo. Nel 1991 è diventato il 270° Arcivescovo di Costantinopoli. Foto del Patriarca Ecumenico nel sito del Patriarcato Ecumenico 1, 2. Cronotassi : vedi in cronologia.

Governo della Chiesa : vedi in Introduzione

L'organizzazione territoriale , come nelle altre Chiese liturgiche, si basa sulla diocesi (eparchia). Classicamente un  insieme di diocesi possono essere raggruppate in una Metropolia a capo del quale sta l'Arcivescovo (Arcieparca) Metropolita; a seguito della riduzione di numero delle diocesi avvenuta dopo la conquista ottomana del territorio patriarcale sono praticamente rimaste solo le diocesi metropolitane e nel tempo , nella Chiesa greca, il termine Metropolia è diventato praticamente  sinonimo di eparchia  mentre il termine Arcidiocesi è diventato sinonimo della Metropolia della Chiesa occidentale. Il termine eparchia   ha finito per designare rare giurisdizioni personali  come la diocesi carpato-russa. Il termine Esarcato , al contrario che nelle Chiese Cattoliche Orientali, è praticamente ormai solo un titolo aggiuntivo di importanti metropolie che ricorda vagamente gli antichi esarcati con una teorica preminenza sovrametropolitana (gli antichi esarcati di Efeso, Eraclea, Cesarea, Tessalonica) . I vescovi naturalmente sono tutti uguali sebbene l'organizzazione gerarchica preveda, in dipendenza della terminologia utilizzata nell'organizzazione ecclesiastica, dopo il Patriarca gli Arcivescovi, i Metropoliti, i vescovi (in gran parte quindi ausiliari ,vicari , assistenti che dir si voglia) solitamente titolari. Frequente è in tutte le Chiese Ortodosse la presenza di monasteri ma anche di parrocchie direttamente dipendenti dal Primate della Chiesa (Stauropegici). Il concetto di diocesi titolare non è ben strutturato come nella Chiesa Latina mentre è analogo il concetto di vescovo titolare. Va ricordato a tale proposito che alcuni Metropoliti non ordinari diocesani sebbene distinti in Metropoliti del Trono e Metropoliti "titolari" del trono ecumenico sono comunque tutti titolari.

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Si declina ogni responsabilità per eventuali errori o imprecisioni,che si prega di Segnalare.Giurisdizioni Legenda Chiese Cattoliche Chiese Ortodosse   Chiese non Calcedonesi  Chiese Anglicane Chiese Protestanti Altre Chiese

Ultimo aggiornamento:ottobre 2002, maggio 2006, giugno 2007 ,aprile 2009, novembre 2019