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Introduzione alle Chiese Protestanti
Le Chiese Protestanti costituiscono la stragrande maggioranza delle Chiese senza successione apostolica. Tutte presentano senz’altro la sola Scriptura e il libero esame come base fondamentale. Però il fatto che alcune Chiese a formazione recente (Pentecostali, Avventisti, Africane Istituite…) non da tutti siano considerati Protestanti induce a evitare di far coincidere tout court le Chiese Protestanti con le Chiese non Apostoliche .
Dare una valida definizione di Protestantesimo è un’impresa ardua e vi è addirittura chi ne nega la possibilità. Tuttavia ,data la necessità di sistematizzazione per così dire geografica di questo Atlante una definizione va almeno tentata.
Da un punto di vista storico alcuni (All words.com) definiscono "protestanti" tutte le denominazioni che in qualche modo si riallacciano alla Riforma protestante "storica" . Una tale definizione è possibile soprattutto in Europa dove è prevalente il numero di Protestanti “storici” . E ancora in termini più generici secondo il sociologo francese Jean-Paul Willaime il protestantesimo si potrebbe definire in quanto nasce e cresce nell’ambito prevalentementemente del Cristianesimo occidentale in opposizione al cattolicesimo .
Considerato che in Italia il termine Protestante è spesso sostituito da quello di Evangelico va precisata l’ambiguità di quest’ultimo termine che può –come in Italia – essere usato come sinonimo di protestante o assumere il significato più particolare dato nella lingua inglese ad evangelical come sinonimo di " protestantesimo conservatore"(all’interno del quale peraltro viene distinta una corrente moderata detta "evangelica" o "neo-evangelica” e una più estremista detta "fondamentalista") contrapposto a liberal (o "ecumenico" ).
Una valida classificazione delle denominazioni protestanti è estremamente difficile da un lato a causa delle difficoltà nella definizione stessa di Protestantesimo (basti pensare che alcuni Autori non inseriscono le Chiese Pentecostali o quelle Avventiste tra le Chiese Protestanti) dall’altra a causa della difficoltà di sistematizzare le differenze dottrinali. Io ho trovato interessante il tentativo di classificazione fatto dal CESNUR (Percorso:Le religioni in Italia) che vorrei brevemente riassumere anche perchè su questo tentativo si basa –con qualche piccola modifica- la classificazione messa in atto in questo Atlante) .
Va però precisato che questo ,come qualsiasi tentativo di classificazione delle denominazioni protestanti, deve costantemente tenere presente una sorta di trasversalità alle diverse denominazioni che ,secondo alcuni , rende le differenze all'interno di una determinata denominazione più pregnanti rispetto alla differenza con un’altra denominazione . La più importante ,forse, di queste trasversalità tende a distinguere i Protestanti in protestanti liberali o "ecumenici" (spesso ma non sempre aderenti al Consiglio Mondiale - o Ecumenico - delle Chiese: WCC ), evangelical (spesso ma non sempre aderenti al World Evangelical Alliance (WEA) e fondamentalisti (spesso ma non sempre aderenti al International Council of Christian Churches -ICCC -). Va pure precisato un trasversalismo di servizio (spesso noto come parachiese) nel senso che alcune realtà protestanti che a primo acchitto possono sembrare di tipo denominazionale sono in realtà delle strutture al servizio delle diverse realtà protestanti in particolare nell’opera missionaria, caritativa ecc.
Nonostante tali difficoltà la necessità di sistematizzazione per così dire geografica di questo Atlante implica un tentativo comunque di classificazione (l'apparente confusione tra i cerchi di Venn rappresenta la frequente possibilità che una Chiesa possa appartenere contemporaneamente a più famiglie denominazionali).
Ciò precisato il CESNUR attua una classificazione cronologica-dottrinale basata ampiamente sullo studio di Finke e Stark The Churching of America, del 1992, secondo il quale tutte le realtà protestanti nascono per l’appunto come movimenti di protesta rispetto al Cristianesimo istituzionale ma in seguito spesso (ma non sempre in quanto almeno in parte restano all’interno della Chiesa di origine) si dotano di un'organizzazione e quindi finiscono a loro volta per istituzionalizzarsi in nuove denominazioni sicchè sorge alla loro periferia la necessità di una ulteriore protesta che darà luogo a una seconda generazione di protestanti e così via. Su questa premessa ,a oggi , si potrebbero così distinguere :
1)Il primo protestantesimo ("storico") :le Chiese Protestanti nate direttamente dalla Riforma storica o da queste derivate a causa dei diversi scismi :Chiese luterane (e le Preluterane) e Chiese Riformate e (per chi li include tra i Protestanti) anche le Chiese Anglicane. Da un punto di vista teologico l'esperienza centrale nel primo protestantesimo è costituita dalla giustificazione per sola fede.
2)Il secondo protestantesimo (detto spesso "evangelico" o anche "di risveglio") :I movimenti (poi istituzionalizzatisi spesso in Chiese) di risveglio o revival che protestano a loro volta contro le precedenti accusate di scarso fervore insistendo sull'incontro con Gesù Cristo come esperienza personale. Nasce così il pietismo (nel luteranesimo ) (Chiesa Morava,Brethren di Alexander Mack…) , il metodismo (nell’ anglicanesimo) , il battismo (nel presbiterianesimo ma anche dall’anabattismo) a cui va aggiunto come tentativo di unificare e favorire la collaborazione tra questi diversi risvegli il Movimento di Restaurazione o "campbellita" (Discepoli di Cristo, Chiese di Cristo, "Chiese cristiane"). Da un punto di vista teologico all'esperienza della giustificazione si aggiunge quella dell'incontro personale con Gesù ("santificazione").
3)Il terzo protestantesimo :I movimenti che a loro volta considerano ormai troppo "istituzionalizzate" le Chiese “di risveglio” : le "Chiese libere"(anche se talora cronologicamente anteriori a taluni casi – precipuamente l’anabattismo nei confronti del battismo- di secondo protestantesimo) , i movimenti "di santità", e il fondamentalismo (quando finisce per strutturarsi in denominazioni autonome -solitamente esso va infatti considerato come un movimento di protesta contro il "liberalismo" delle comunità all’interno delle quali continua ad operare e spesso trasversale a tutto il protestantesimo-). Da un punto di vista teologico al fedele, già giustificato per fede e santificato si aggiunge l’esperienza della "perfezione" intesa come stato di libertà dal peccato nei movimenti holiness mentre le Chiese libere radicali insistono sull’importanza di un’interpretazione letterale della Bibbia.
4)Il protestantesimo pentecostale-carismatico :una sorta di quarto protestantesimo per alcuni ,una semplice variante del movimento holiness per altri. Al fedele, già giustificato per fede e santificato si aggiunge l’esperienza della "perfezione" ribattezzata "battesimo nello Spirito" di cui il dono delle lingue costituisce la "prova".
5)Il protestantesimo avventista nasce trasversalmente ai primi due protestantesimi nel XIX secolo sulla base dell’interesse circa la fine del mondo che sarebbe dovuta avvenire –secondo i fondatori di questa corrente- nel 1844. Venuto meno tale evento i fedeli si sono riorganizzati –e hanno per così dire riorganizzato l’attesa della fine del mondo- riavvicinandosi al mondo protestante .
Secondo il sociologo francese Jean-Paul Willaime il protestantesimo nasce e cresce nell’ambito prevalentementemente del Cristianesimo occidentale in opposizione al cattolicesimo soprattutto su tre versanti : 1) nel modo di elaborazione della verità religiosa (principio epistemologico) che insiste sulla sola Scriptura e non sull’Autorità o sulla Tradizione(in base a cui il protestantesimo è insitamente fondamentalista , ma d’altra parte ,vista l’ insistenza sul libero esame è anche puntigliosamente liberalista; 2) nell'esperienza religiosa (principio antropologico) che privilegia l'esperienza individuale ;3)nel modo di costruzione dell'autorità (principio sociologico) nel senso che l’autorità del "pastore" consiste solo nel merito che gli deriva dall’essere uno specialista della Bibbia e non dall’avere una particolare prerogativa nell’interpretarla. Anche quando in alcune Chiese viene previsto il ministero del vescovo tale figura non ha mai il significato che assume nelle Chiese Cattoliche o Ortodosse .
Le principali differenze all’interno del mondo protestante possono sintetizzarsi nella distinzione fra un protestantesimo sacramentale o liturgico (la gran parte degli Anglicani, alcuni Luterani) e il rimanente protestantesimo non sacramentale. Un’altra distinzione si potrebbe fare tra il protestantesimo calvinista che insiste sul concetto di predestinazione e protestantesimo arminiano che insiste ,in antitesi al calvinismo classico, sul fatto che Gesù è morto per tutti e non solo per i predestinati. Un’ulteriore distinzione si può fare fra Chiese istituzionali , legate allo Stato, e Chiese libere . Tutte queste distinzioni possono avere una qualche utilità ma sono comunque molto lontane dal dare un’idea reale delle variegate sfumature teologiche presenti all’interno del Protestantesimo.
Il “mondo protestante nel 1991 contava secondo lo storico americano Martin Marty più di 21.000 diverse denominazioni , cui se ne poteva aggiungere almeno un’altra a giorni alterni . In realtà all'interno del mondo protestante le collaborazioni (spesso sovrapponibile a comunioni) sono sempre più frequenti e cogenti sicchè il numero delle denominazioni , a mio modesto avviso, non implica una frammentazione maggiore di quella presenti in altre famiglie cristiane.
I Protestanti sono circa 340 milioni che diventano più di 700 milioni se ad essi si aggiungono i "cristiani indigeni non bianchi" (in gran parte Pentecostali) dell’esperto di statistica David Barrett e gli Anglicani . Circa quindi un terzo dei cristiani nel mondo.
Link
Cesnur (Le religioni in Italia)